Beh, e perché dovrei averne? Infatti non ne ho, come ho detto, ma la Turchia è un luogo affascinante anche per questo, perché c’è molto Islam, molto cristianesimo, molto oriente e molto occidente. Anche se adesso c’è Erdogan un presidente maschilista ed anche un po’ dittatore.
Sarà Istanbul la città che visiterò che, attenzione, non è la capitale della Turchia. Quella è Ankara. Precisazioni doverose anche se è ad Istanbul che avvengono le più importanti manifestazioni ed anche le più violente. Non in questi giorni, per fortuna, anche perché dovrei andare là per curiosità, per una vacanza, per una semplice visita.
Il mio spirito avventuriero non disdegnerebbe qualche disordine anche se quello di figlio sa che non vuol preoccupare troppo i parenti che già soffrono abbastanza per il solo fatto che vivo in un altro paese. Dicevo, Erdogan. Le ultime dichiarazioni del Primo Ministro turco fanno riflettere dato che arrivano in corrispondenza della Giornata Internazionale Contro la Violenza sulle Donne. Lui se ne è uscito dicendo che il ruolo delle donne nella società non potrà mai essere equiparato a quello dell’uomo, che devono accettare di dover fare le madri e poco più, riassumendo.
Dichiarazioni del genere non mi sorprendono affatto, del resto Erdogan si sente un sultano, non un presidente laico, lui sì che è un leader populista che trova nel corano le linee guida attraverso le quali sviluppare la sua politica interna ed estera. Chi si scandalizza sbaglia, commette l’errore di pensare che la Turchia sia davvero tanto vicina all’Europa come dicono. Non lo è, ed il fatto che culture diverse, religioni spesso in contrasto fra di loro abbiano potuto convivere (bene o spesso male) fra di loro, non significa che sia un paese pronto anche solo ad adattarsi alle democrazie europee.
Il problema non è la pena di morte, il problema è l’islam. Il problema è uno stato finto laico che di laico non può avere nulla se le basi sono prevalentemente musulmane. La parte peggiore è che per la comunità internazionale è scomodo parlar male di Erdogan o prendere provvedimenti verso di lui perché la Turchia è troppo importante, è la sede delle basi NATO più vicine al Medio Oriente, ci sono troppi compromessi da dover rispettare.
Perciò Istanbul vive in un limbo dal quale, sono convinto, vorrebbe uscire. Ciò che non so è quale porta vuol scegliere, se quella occidetale della libertà con tutte le contraddizioni che porta con se, o quella radicale islamista.